Decorazioni

Il mandarino non ha certo il sapore che aveva per i nostri nonni.
Per noi è tutt'al più la fine di un pranzo luculliano o uno spuntino/merenda da tutti i giorni, non l'atteso arrivo di Santa Lucia o Gesù Bambino.

Ma il mandarino sa comunque di buono, di casa, di condivisione, per questo mi è sembrato naturale, quando le educatrici del nido ci hanno chiesto di contribuire alle decorazioni di Natale, utilizzare la buccia di questo frutto che rilassa e sa di sole, anche se nasce in una stagione che con il sole c'entra poco.

È anche un frutto che a entrambi piace esplorare in lungo e in largo.

Nelle bucce dei mandarini che abbiamo osservato, annusato, sbucciato e poi mangiato siamo però riusciti a far stare solo 5 forme, un po' pochine.

E allora? Pasta di sale!!!



Le decorazioni sono state allora più un mezzo che un fine.

Perché la pasta di sale insegna che i giochi si possono anche creare e che si può manipolare solo per il gusto di sfogarsi, tirando pugni, strappando e seppellendoci dentro anche omini, per poi scavare come i pirati alla ricerca di tesori.




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